In questa canzone, De André racconta le ultime parole di Tito, “cattivo ladrone” secondo il Vangelo. Nel suo testamento, Tito enumera i 10 Comandamenti spiegando perché un essere umano, anche buon fedele, ha delle ragioni per non seguirli.Denuncia che Lui ci metta gli uni contro gli altri : “Credevano a un altro diverso da te; E non mi hanno fatto del male”. Concentrandosi sui punti in comune piuttosto che sulle differenze, conclude che farsi dei nemici è [in] vano.
Nella strofa successiva, la rabbia sale con la solitudine del protagonista. Dio non l’ascolta, nonostante soffra : “Con un coltello piantato nel fianco; Gridai la mia pena e il suo nome”.
Inoltre, Tito afferma che le circostanze della sua infanzia sono delle attenuanti. È facile seguire i comandamenti quando si cresce in una famiglia amorevole. Il campo lessicale della sofferenza rimane, fino alla fine della canzone.
Il quinto comandamento lo fa ritornare in posizione di essere umano e non come di fedele : agisce in quanto in nome di se stesso, un uomo affamato, ma almeno onesto. Una sincerità quasi brutale : “E tanti ne uccide la fame”, un atto di amore, disperdere il seme, ed il suo risultato, il figlio, diventano una miseria.
In seguito comincia la fine della canzone, l’inizio della sua morte. Prossimi alla crocifissione, come credere nel “non ammazzare”? Di nuovo, incolpa Dio di disumanizzare lui e tutti i ladroni. Tuttavia in questo momento prova dolore.
Tito non è solo povero di materiale, di cibo, di soldi, bensì è anche povero di amore : non ha mai conosciuto un letto caldo. È impossibile non desiderare quello che hanno gli altri quando non si possiede niente. In altre parole, l’invidia è umana e Tito prova a sopravvivere.
Per concludere, la fine della canzone mi ha colpito. Dopo tutta questa sofferenza, l’unico dolore che lui riesce a provare è per un’altro, Gesù. Lui che non ha niente, sente pietà per l’umano che muore. Questo dolore, provato per una persona più fortunata, mostra che se i sentimenti non sono razionali, forse neanche lo sono le leggi?